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In tempi di spending review, le uniche risorse a disposizione delle amministrazioni pubbliche "il cui uso non consuma ma accresce", la cui valorizzazione ha una funzione eminentemente anticiclica e che costituiscono una potenziale "revenue", sono quelle riconducibili alla "conoscenza". Risorse sui generis, dai contenuti e dal valore prevalentemente intangibili, rinvenibili nelle competenze e nelle capacità delle persone (capitale umano), nei sistemi informativi e in tutti i sistemi socio-tecnici abitati dalle pratiche lavorative (capitale organizzativo), nelle reti di relazioni con gli utenti, i cittadini e gli stakeholders in generale (capitale relazionale). Risorse produttive a tutti gli effetti, difficili da gestire e valutare, delle quali tuttavia è sempre più importante dar conto ai portatori di interesse, nella prospettiva della rendicontazione e della legittimazione sociale delle amministrazioni, in termini di potenzialità nella produzione di valore pubblico e di miglioramento dei servizi. Proporre modelli di valorizzazione degli asset intangibili delle amministrazioni pubbliche significa reagire nell'unico modo proficuo possibile alla progressiva contrazione di risorse (umane, strumentali, finanziarie) cercando al contempo di migliorare i livelli di performance attraverso la gestione e l'incremento del fattore produttivo "conoscenza".